L’osteomielite è un processo infiammatorio dell’osso causato da uno o più germi piogeni che possono diffondere in tale sede per via ematica (osteomielite ematogena) o per continuità da altri tessuti adiacenti, più spesso in presenza di traumi esposti (osteomielite post-traumatica). L’osteomielite può presentarsi in forma acuta o cronica quando il processo persiste oltre le 6 settimane. E’ provocata abitualmente da Staphylococcus aureus.
La cronicizzazione di un osteomielite dipende più spesso da diminuzione delle difese organiche dell’ospite.
Sul piano anatomo-patologico e radiografico, la localizzazione del germe a livello osseo determina la comparsa di ascessi sub-periostei, osteolisi metafisarie, sequestri ossei.
Indipendentemente dal meccanismo patogenetico e dallo stato acuto o cronico della malattia, per valutare l’andamento dell’osteomielite viene abitualmente impiegata la classificazione di Cierny-Mader; quest’ultima considera sia il grado di interesse anatomico dell’osso sia la condizione clinica dell’ospite.
La sintomatologia dell’osteomielite ematogena è caratterizzata da esordio violento, dolore vivissimo in sede metafisaria esacerbato dalla minima pressione; localmente aumento della temperatura ed iperemia cutanea, con impotenza dell’arto colpito e senza adenopatia satellite; alterazioni ematologiche. Successivamente, entro 10-15 giorni sotto copertura antibiotica ed immobilizzazione, può verificarsi remissione completa della sintomatologia o ascessualizzazione del focolaio con febbre a carattere suppurativo, persistenza del dolore, adenopatia satellite, tumefazione fino al renaggio spontaneo o chirurgico del pus.
L’osteomielite post-traumatica insorge in maniera meno brusca della forma ematogena denotando, fin dall’inizio, un andamento torpido con tendenza alla fistolizzazione e cronicizzazione.
La diagnosi è colturale e radiologica.
La terapia si avvale di antibiotici sistemici e locali per lungo tempo; toilette chirurgica del focolaio con eventuale sequestrectomia ed instillazione diretta di antibiotici mediante lavaggio a goccia; autovaccini.
Nell’osteomielite acuta e cronica, l’OTI svolge un’azione di stimolo alla produzione di osso per effetto sia sugli osteoblasti che sui fibroblasti, determina un incremento della neoangiogenesi ossea (che rende conto dell’ottenimento di valori di pressione parziale di O2 elevati e stabili nel tempo) ed ha potere antibatterico per attivazione della funzione killing dei PMN agendo in sinergia con alcuni antibiotici.
Tali proprietà dell’OTI, inoltre, la rendono un valido supporto alle procedure chirurgiche, sia in fase pre- che post-operatoria.